martedì 30 agosto 2016

|Report| John Carpenter al TOdays 2016

Il 26 Agosto 2016 è una data che mi rimarrà scolpita nella memoria come un marchio di fuoco.
John Carpenter, il mio regista preferito di sempre, ha deciso di rimettere piede in Italia. L'ultima volta era il 1999, a Torino in un incontro insieme a Dario Argento. (QUI il video)



Il mitico John, autore di pietre miliari come Halloween, La Cosa, Fuga da New York ma anche di Essi Vivono, Il Seme della Follia, Il Signore del Male e Grosso Guaio a Chinatown, dopo anni di inattività (praticamente un silenzio di 8 anni tra Fantasmi da Marte - del 2001 - e The Ward del 2009, se escludiamo i due episodi della serie Masters of Horrors), ha deciso che il 2016 era il momento di fare qualcosa. E quest'anno, ha decisamente buttato un sacco di benzina sul fuoco, tra un nuovo cd musicale, una collaborazione a fumetti, e sopratutto un nuovo film di Halloween (dove rivestirà, per ora, il ruolo di produttore esecutivo, mentre la regia pare che sarà di Adam Wingard). Ma sopratutto c'è il tour. Un tour in giro per il mondo che stà per concludersi proprio in questi mesi. E agosto era il nostro momento. il 26 Agosto all'ex fabbrica INCET di Torino per il TODays festival e il 28 Agosto all'auditorium Parco della Musica di Roma. Io potevo starmene fermo? Non ci penso proprio.



Biglietto fatto praticamente il giorno dopo l'annuncio, il 4 Marzo - e non l'ho fatto nel momento stesso solo perchè diluviava ed erano le 20:00 passate. Poi il nulla. Non ci pensavo più, perchè sapevo che altrimenti l'ansia mi avrebbe distrutto. Almeno fino al giorno della partenza. E da subito le prime bestemmie. Mi ero preso il giorno libero a lavoro, così come Pamela, ma entrambi pensavamo di fare il biglietto il giorno stesso, che non si sà mai come cambiano orari questi treni... Errore, piccolo idiota: i biglietti del tragitto dell'intercity diretto fino a Torino erano esauriti, e gli altri treni col cambio sono diventati praticamente l'esatto doppio del prezzo. La morale, tra me e Pamela, Trenitalia ci ha succhiato qualcosa come 300€ di treno. I primi 15€ con il cambio a Bologna, e successivamente con i treni Frecciarossa, al modico prezzo di 60€. Ha fatto decisamente meglio la nostra collega avventuriera Anna Silvia, che si è fatta la sua bella tessera con lo sconto del 50% e ha prenotato i biglietti 2 mesi prima, pagando tipo 29€ solo andata. Ma sono cose che si imparano sulla bestemmia.



Arriviamo a Torino e ci fermiamo al Old Wild West, che del McDonald ormai odiamo tutto, compreso la mascotte. Subito dopo incontriamo qualche fan, che ci riconosce dalle magliette (e troppi ce ne sono stati), e ci diamo appuntamento al concerto.
Poi, grazie ad una dritta di Anna Silvia, ci portiamo per il corso Vittorio Emanuele II, dove assediamo qualche bancarella... non proprio economica (5€ un dvd? sei pazzo!) ma con le nostre potenti tecniche di persuasione abbiamo raggiunto un buon accordo. E mi sono portato a casa un paio di Kaiju movie interessanti (tra cui lo scontro tra Godzilla e King Kong), A volte ritornano del regista di Venerdi 13 parte 6 (in dvd dalla filmauro...non lo sapevo proprio che esisteva!) e qualche trashata.
Quindi un "grazie" ad Anna per la ricognizione e a Pam per avermi adocchiato i dvd.



Poi, sempre su consiglio di Anna Silvia, siamo andati al Museo del Cinema, che ci interessava molto più di quello Egizio. Ed è stata una figata, con una prima parte che inizia dalla nascita del cinema, a partire proprio dalla cattura delle immagini, fino agli anni 80, con delle sale dedicate ai vari generi, più una centrale di relax. Ovviamente, le sale che ho preferito di più, sono quelle a tema Fantascienza e sopratutto Horror.



Fuori dal museo, assediamo un supermercato, e ci dirigiamo verso l'incet, dove si terrà il concerto.
Le porte aprivano alle 22:30, il concerto era a mezzanotte, ma noi eravamo lì' alle 20:00 e non c'era nessuno, pertanto, insieme ad altri due ragazzi-fan, Alessandro e Stefano, abbiamo optato per andare a mangiare ad un pub nelle vicinanze. 



Ne approfittiamo per cambiarci, indossare le vere t-shirt della serata (Essi Vivono per Pam e Grosso Guaio a Chinatown per me) e ordiniamo qualcosa. Altra pessima mossa: arrivano degli amici di Stefano, che ci traumatizzano dicendo che davanti all'incet c'è una fila enorme. Pamela si strozza una tagliata più velocemente che può, e corriamo via.
Davanti all'incet era il caos. Una massa di 3000 persone, ed erano le 21:30. Chiedo nel mezzo "E' la fila per John Carpenter?" mi rispondono: "Chi??".... ciao.
Tagliamo in mezzo alla fila, e per Carpenter, davanti alle transenne che limitavano l'entrata c'erano tipo 30 persone. il bordello là fuori era per un altro concerto. Tiriamo un sospiro di sollievo e chiacchieriamo, mentre allestivano uno stand niente male, che vendeva merchandise ufficiale tra cui gli occhiali di essi vivono (a 10€), t-shirt varie (20€) cd, spille e così via... Ma quando aprono le transenne, c'era da scegliere - fermarsi alla bancarella, o piazzarsi in prima fila?



Noi abbiamo optato per la seconda, condannandoci così a non comprare nulla...la bancarella infatti si svuoterà in pochissimo tempo... Non potevano metterla fuori dalle transenne?
E qui una cosa che non mi è piaciuta: Va benissimo controllare gli zainetti, sono daccordo. Ma perchè ritirare le bottiglie d'acqua o di coca cola o altro? Perchè dicono che è pericoloso. Allora perchè poi le vendete dentro la sala del concerto? Per tirare su qualche soldo extra? E quelle piene che buttate? Se c'è una cosa che odio è lo spreco del cibo e dell'acqua, e li davanti ne ho visto tantissimo. Ci sono paesi dove l'acqua manca, ma qui ci si può permettere stronzate come questa. Non ho parole. All'uscita c'era una fila di bottigliette d'acqua per terra, ma anche bottiglioni da 2 litri di coca cola, e via dicendo...non lo sanno che la gente magari viene da fuori e deve passare la notte? Comunque entriamo nell' INCET, e ci piazziamo in primissima fila. E dopo un oretta buona (infinita, a dir la verità), arriva lui. John Carpenter e la sua band, e apre con Fuga da New York. Il pubblico esplode.



E John ci incita, indica, alza le braccia, fa il gesto "ti vedo", ondeggia, balla...e il pubblico con lui. UN MITO.



Suona praticamente quasi tutti i temi dei suoi film, The Fog, Halloween, Grosso guaio a Chinatown, Essi Vivono, Il Signore del Male, Christine, fino a La Cosa, più qualche estratto dei suoi Lost Themes. Mi sono voltato una volta sola, e la sala, dalle 30 persone che erano, era piena.



L'unica cosa brutta, a trovarla è la durata: il concerto vola. Letteralmente. Avevo i piedi come due pizze, ma in quelle due ore non sentivo più niente, e una volta finito, è come se fosse durato troppo poco. 
John è stato tutto il tempo a masticare la gomma, mentre cercava di muoversi un pò - uno spettacolo fantastico, quasi ipnotico. E volevamo che durasse un altro pò... invece, non credo che il concerto abbia raggiunto nemmeno i 90 minuti.



Allora usciamo, ancora carichi, e ci dirigiamo molto piano verso l'entrata posteriore, dove una quarantina di persone attendono con i poster in mano. "Forse uscirà da lì" pensiamo tutti insieme. E infatti da una finestra del secondo piano, John si affaccia e saluta la folla. "Ecco, adesso non scenderà finchè non ce ne saremo andati", pensiamo di nuovo. Ma invece ci ricrediamo. Ci voltiamo e John è tra noi, in mezzo alla folla. E' sceso per noi. Una ragazza del TOdays, ci dice "fate una fila e vi farà un autografo su UN oggetto che volete". PERFETTO penso io. E tiro fuori l'unica cosa che mi ero portato dietro: la cover del bluray di Grosso guaio a Chinatown, che avevo preso controvoglia, che tanto mai mi sarei immaginato una situazione simile... ma in quel caso, era la cover più bianca che avevo, e con un pennarello nero era perfetto. Ecco in quel momento ero felicissimo di averlo dietro. Ovviamente non sono riusciti a creare una fila, ma comunque noi eravamo tra i primi 5. Anna Silvia si fa autografare un poster di Halloween, io il mio BD di Jack Burton, e Pam... non aveva preso niente, ma con la digitale chiede una foto. Io che avevo fatto l'autografo, stavo già per andarmene, ma mi volto un secondo e vedo JOHN CARPENTER CHE BACIA PAMELA. Non capisco più niente, e Pam mi tende il braccio con la fotocamera... io prendo la fotocamera e la passo al tizio a fianco a me...che mi rendo conto dopo che era un americano arrivato con la band che faceva i video del concerto. Lui punta e scatta...e io mi ero unito alla foto. Risultato - scappo dalla folla sentendomi un ladro, ancora con l'adrenalina a mille e la cover in mano.



Mi accascio per terra e faccio finta di mettere a posto tutto, ma in realtà non ci capivo più niente.
Solo dopo qualche minuto sono riuscito a connettere; Ero a Torino, ho incontrato John Carpenter, e dopo uno splendido concerto mi sono trovato un autografo e una foto ricordo con lui.
Penso che non mi dimenticherò mai questo giorno in vita mia. L'idolo della mia vita. Il mio regista preferito, colui grazie al quale sono appassionato di cinema. I suoi film mi hanno cresciuto, le sue musiche mi hanno accompagnato, e se è vero che siamo i film che vediamo, oggi sono questo tipo di persona grazie a lui.


GRAZIE John Carpenter.

E dopo? Dopo c'è stato il viaggio di ritorno, erano circa le 3:00 del mattino, il treno per Anna Silvia era alle 7:00, il nostro alle 8:00. Abbiamo passato le 5 ore chiacchierando sulle panchine, mangiucchiando, procedendo verso la stazione un pò in autobus (a scrocco) e un pò a piedi. Abbiamo scoperto lati di Torino non proprio bellissimi, ci sono quartieri che di notte sembrano a metà tra i Guerrieri della Notte e Fuga da New York.... Ci siamo fermati in un pub, abbiamo bevuto, mi sono fatto la foto davanti alla fontana dove Dario Argento ha girato la famosa scena di Profondo Rosso ("Brindo a te! Vergine stuprata!") e raggiungiamo la stazione.



Il nostro frecciarossa, ha tardato di 11 minuti, praticamente una cosa rarissima, e il risultato era che perdevamo il cambio a Bologna, visto che ci sono ben 4 piani di scale mobili prima di raggiungere i binari. Ma Dio (John) ci ha assistiti e ha fatto in modo che anche il nostro cambio fosse in ritardo, riuscendo così a prenderlo lo stesso.
Il viaggio di ritorno è stato infinito, al contrario del concerto. Momento divertente (per me), quando uno psicopatico pieno di tic, a metà tra Clint Howard e il tizio con l'accetta e l'impermeabile de Il seme della follia, si è seduto vicino a pamela, agitando un taccuino e una penna, mentre ripeteva "Vienna...Vienna..." Ci siamo alzati e fatti tutto il treno pregando di non finire come su Nonhosonno.
Infine giungiamo a destinazione, verso le 14:00 di sabato pomeriggio. Stanchissimi, ma pronti comunque per Falcomics, che si sarebbe tenuto nel pomeriggio. Dove non farò il report, perchè quest'anno ha fatto veramente cagare (con tutti il rispetto per gli organizzatori).

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