mercoledì 13 aprile 2016

|Report| Masterclass di George Romero (Lucca, 09/04/16)

Uno dei festival più interessanti da tenere d'occhio, è sicuramente il Lucca Film Festival
L'esplosione è avvenuta nel 2014, quando invitarono David Lynch, che da come ho capito (visto che non ero presente), ha intrattenuto il pubblico per 4 giorni donandogli la pace dei sensi, mettendo a nudo sè stesso rispondendo alle mille domande dei fan. E con i film di Lynch, c'è molto da parlare.



Lo scorso anno invece, avevano annunciato David Cronenberg, dedicandogli anche una bella mostra con statue, locandine e oggetti direttamente dai suoi film (compreso il telepod de La Mosca!). Io ero tutto contento, e meditavo già su come chiedere il giorno libero, ma ecco che il buon David, comunica che rinuncia alla gita nello stivale. Delusione cocentissima, anche se per mettere una pezza, gli organizzatori riuscirono ad invitare all'ultimo un altro big, Terry Gilliam, ma io ormai, ero fuori gioco, anche perchè mi stavo organizzando per il viaggio in Germania.
Ma fu proprio al ritorno da quest'ultimo, a Novembre 2015, che annunciarono l'ospite del 2016. Era George Romero.
Adesso, io non credo che Romero abbia bisogno di introduzioni, presentazioni o biografie. Se non lo conoscete, potete tranquillamente troncare qui con la lettura.


Romero per me, è stato insieme a John Carpenter e Dario Argento, uno dei registi che ha contribuito a rendermi schiavo di quella droga chiamata Cinema, con la "C" maiuscola.
Da piccolo, come avrò sicuramente detto in precedenza, i miei primi film horror puri al 100% furono proprio Zombi di Romero e Un lupo mannaro americano a Londra di Landis.
Per farvi capire meglio, a scuola quando suonava la campanella e facevo le scale di corsa nella mia testa suonava la musica dei Goblin. Quando nel 96 usci Resident Evil per Play Station, mentre tutti si stupivano per quel gioco così innovativo, io la volta dopo portavo con orgoglio la vhs di Zombie, dicendo a tutti "vi piace quel gioco? Provate questo film!". Raccogliendo una sacco di applausi, per giunta.
Insomma, Romero è uno dei miei idoli fin dall'infanzia, e a dir la verità, è un idolo per chiunque sia cresciuto con i film dell'orrore: il suo nome è citato ovunque, e oggi le contaminazioni delle sue opere, sono dappertutto, dai fumetti giapponesi a quelli americani, dai videogiochi alle serie tv, al cinema ovviamente.

IL VIAGGIO & L'ESPERIENZA
Adesso facciamo un salto alla scorsa settimana. Non solo George Romero, ma al Lucca Film Festival di quest'anno era presente anche William Friedkin, il mitico regista de L'esorcista e Il braccio violento della legge. Solo che erano in due settimane separate. Adesso, qui una piccola strigliata se mai qualcuno degli organizzatori leggerà queste righe. Lucca non è facilissima da raggiungere, per chi non è munito di automobile. Oltre a ciò, molti lavorano durante la settimana, e chi non lavora studia, pertanto è veramente da sadici mettere un ospite in una settimana, e un altro in quella seguente. Cosa deve fare una persona che non abita nelle vicinanze? Prendersi due fine settimana per fare avanti e dietro con quei 400 Km?
Insomma toccava scegliere, e io non sapevo se scegliere Romero, o se rimanere a casa a strapparmi i capelli.
Alla fine ho optato per non chiedere nessun giorno di ferie, e aspettare fino all'ultimo se qualcuno tentava il viaggio. Ma nessuno ci voleva provare.
E allora arriva Venerdi 8 aprile, Romero era già per le strade di Lucca da due giorni, e nella pagina del festival venivano postate foto dei vari eventi con lui protagonista (premio alla carriera, proiezioni..). E io invece stavo lì a smistare la posta e a preparare i pacchi da spedire, buttando un occhio per vedere quanto mancava alla fine della giornata. Avevo beccato un virus intestinale che era la fine del mondo, e stavo andando da tutto il giorno a thè, riso, banane ed enterogermina. Quella sera Pamela mi chiama, dicendo che staccava alle 21, e che aveva il treno alle 21:30, quindi non riusciva nemmeno a cenare per venire giù da me. Dopo 10 minuti mi chiama ancora: il treno era in ritardo, la stazione era chiusa per disinfestazione e lei non poteva che aspettare sotto la pioggia. Insomma una giornata da schifo per entrambi. alle 22:30, mentre lei mangià della robaccia portata via dal ristorante cinese, l'illuminazione. Ci guardiamo negli occhi e ci chiediamo: "Partiamo?" Controlliamo il percorso: Treno alle 2:30 Ancona-Bologna, poi cambio da Bologna per Prato centrale, poi altro cambio da Prato ad Altopascio, ed infine un fantomatico pullman diretto a Lucca. Per il ritorno, stesso percorso al contrario, ma con orari molto più restrittivi. Della serie: "se manchiamo un coincidenza, torniamo Domenica e dormiamo sulle panchine". Non prendiamo nulla da mangiare (specie io, con lo stomaco sottosopra), facciamo uno zaino leggerissimo e ci vestiamo normalmente, giusto una felpa perchè è notte. Io sotto la camicia indosso una T-Shirt perfetta, quella del Giorno degli Zombi, regalata da Pam a San Valentino, inoltre, solo per sicurezza, prendo la cover del bluray de La notte dei morti viventi, in caso della possibilità di un autografo.
Raggiungiamo la stazione, facciamo i biglietti solo andata e prendiamo l'intercity per Bologna. Carrozze con cuccette numerate. Mai capitate in vita mia. Le prime due ore di Ancona-Bologna sono bruttissime, in 6 posti strettissimi oltre a me e a Pam c'era un signore con la faccia nascosta per tutto il tempo, una che somigliava ad Amanda Waller e due anziani brutalmente sbragati che russavano. L'aria era irrespirabile. Arrivati a Bologna, si passa  a Prato con un treno regionale più confortevole, e una volta giunti lì, il freddo ci conferma un dubbio. Eravamo troppo leggeri- non era freddo solo perchè non era ancora uscito il sole, no, la temperatura era proprio quella.



E ci rendiamo conto di quanto siamo diventati vecchi vedendo un esercito di ragazzini con gli zaini vestiti leggerissimi, a maniche corte, a spalle scoperte, caviglie scoperte e via dicendo.
Nel terzo ed ultimo treno, diretto ad Altopascio ci è arrivata una carrozza pulitissima, hi-tech, ma colma di studenti delle scuole superiori, che studiavano diritto tra un selfie e un altro. Ne approfittiamo per ricaricare i telefonini. Una volta scesi, chiediamo dove accidenti si prende il pullman per Lucca, e in pratica scopriamo che è solo un servizio momentaneo, in quanto le linee ferroviarie sono interrotte, quindi lo troviamo davanti alla stazione senza problemi. E giungiamo a Lucca, alle 9:00. Sei ore e mezza di viaggio. Ne sarà valsa la pena? Facciamo colazione, ci sistemiamo, ed entriamo nel palazzo ducale, dove in una stanza c'è una mostra con un tutte locandine horror direttamente dalla collezione di Paolo Zelati, che seguo dalla rivista defunta Horror Mania



Il bello dei poster, è che erano tutti autografati da più membri del cast, ed era una figata leggere le dediche. La migliore in quella di Re-Animator: "dead cat. details later. Jeffrey Combs".
Dopodichè ci dirigiamo al Cinema Moderno di Lucca, dove già c'era la fila per la masterclass di Romero. Un ora buona di attesa, 11€ di biglietto ed entriamo.



L'attesa in sala è di quelle snervanti. Portano il tavolo, le sedie, aggiustano le luci (non si preparano prima?),ed arrivano Paolo Zelati e Francesco Alò di Badtaste.it, che subito chiamano il maestro Romero.
E da lì sono due ore di chiacchiere, di cui un ora e mezza solo le domande dal pubblico. Che in totale saranno state 10-12. Io sono stato tanto tempo con la mano alzata, ma per la prima volta, non mi hanno mai lasciato parlare... e vabbè. 



Qui arriva il bello. Sono le 13, è ora di mangiare e Romero si alza ed esce da dietro il palco. Vedere mezza sala che si alza ed arriva alla porticina sul retro del palco è stata un esperienza. Ma un omino si mette sulla suddetta porticina e non ci lascia entrare. "Ce lo fate uscire?" chiede un ragazzo. "No, è andato via". La porta si apre ed esce una bambina di 5-6 anni con un autografo di Romero. Silenzio per qualche secondo, poi la mia voce per tutto il corridoio: "Ma quella bambina manco saprà che cacchio è la notte dei morti viventi..." E di nuovo -"ce lo fate uscire un momento?" -"no, è andato..." -"Ma se quando si è aperta la porta l'ho visto". Sempre lo stesso ragazzo. E qui l'omino comincia a scaldarsi: -"sentite dovete uscire, dobbiamo chiudere, non potete stare qui-pertanto svuotate l'atrio o chiamo la polizia!" Parte un eco di risate per tutto il corridoio. 50 persone arrivate da tutta italia in quello spazio stretto per una ventina di minuti. Ho incontrato le scrittrici Cristiana Astori, da Roma, e Anna Silvia Armenise, da Rimini...tutti volevamo la nostra fetta di Romero. Alla fine, l'omino s'incazza, e letteralmente ci lascia passare attraverso la porticina per farci scappare sul retro. -"Che vi avevo detto? è andato a mangiare!" -"Dove?" chiedo io. Nessuna risposta. -"Sappiate che non sono tenuto a farvi passare da questa parte, vi ho fatto un favore." e un ragazzo -"il favore era se ci lasciavi passare quando ancora era qui." Insomma una scena pietosa. Come abbiamo confermato chiacchierando tra noi, era meglio che la masterclass durava una mezz'ora in meno, visto che le domande scelte alla fine erano tutte cose dette e stradette, e che invece lo piazzavano ad un tavolo per foto e autografi. Ma ormai era andata. Ci arrendiamo? No! Infatti seguiamo a piedi un gruppo dello staff, manco fossimo Batman, e tempo 3 minuti raggiungiamo una piazza, dove arriva un auto. Scende Romero che entra in un ristorante. Bene, ho giusto una fame...entriamo anche noi, ma non ci hanno lasciato mangiare, che era tutto prenotato. Uno dei ragazzi tenta invano di far arrivare attraverso i camerieri delle copertine, ma niente. E fu così che abbiamo aspettato dalle 13:20 alle 15:00 ai tavoli fuori del ristorante. Ad un certo punto è uscita la proprietaria con una bottiglia di vino e cinque bicchieri, dicendo che era un omaggio. Io e Pam abbiamo approfittato, visto che non avevamo mangiato niente e che il freddo ci aveva reso le mani viola. Per non parlare della mia sinusite, che mi aveva preso tutto intorno alla testa e quasi che avevo le allucinazioni. Ma non era un allucinazione quella che alle 15 usciva dal ristorante. Era George Romero, che visti quei poveri fan congelati ha deciso di dedicarsi a loro per qualche minuto. E sono stati 6-7 minuti magici. Foto, autografi, abbracci e strette di mano. Avevamo raggiunto il nostro scopo, e la nostra foto ricordo con George è bellissima, da incorniciare.



Siamo tutti contentissimi, anche se io non è che esplodo di salute,e fu qui che accade un altro miracolo: normalmente dovevamo correre per prendere il pullman alle 16, e rifare i tre cambi di treno, arrivando a casa dopo mezzanotte. E invece Anna Silvia, che conosco da 10 anni prima sul forum di Horror.it e poi tutti gli anni a Riminicomix, ci scarrozzerà via macchina fino a Rimini, lasciandoci si e no un oretta di treno. Sono 3 giorni che la stò ancora ringraziando. Rifacciamo un salto al palazzo ducale per i vari poster, che lei non aveva visto, ed incontriamo Federico Frusciante, con il quale chiacchieriamo un pò, dopodichè partiamo, in un viaggio dove chiacchieriamo tutti come dei nerd impazziti, facendo volare il tempo. Una volta arrivati a Rimini, verso le 20, un veloce passaggio al Burger King e via per l'ultimo pezzo di treno, dove assistiamo ad una lite tra un passeggero napoletano chiuso nel cesso per evitare il controllore. Alle 21:30 siamo a casa. Felici. Contenti. Esastasiati.
Ecco l'immancabile video dell'evento:



Come migliorare il fine settimana? Ricaricando le batterie per andare alla fiera campionaria dell'usato di Villa potenza. Ma anche là, tra un dvd usato e una locandina, c'è poco da fare: con la testa siamo ancora vicino al gentilissimo Romero.

2 commenti:

  1. un evento davvero imperdibile! (che mi sono perso)

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    1. io ho deciso veramente all'ultimo, una follia. Comunque non tutti sono stati così fortunati, eh...

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