venerdì 27 novembre 2015

|Report| Weekend of Hell & Weekend Of Horrors 2015

Mettiamola così: fin da piccolo ho sempre sognato di andare ad una VERA convention.
E successo finalmente quando sono andato alla Sticcon, anche se ammettiamolo, avere due ospiti americani in un palacongressi, è si -molto fico, ma anche molto lontano da quello che si vede nelle convention all'estero.
E per una volta nella vita, l'ho voluto fare.
Un anno di preparazione. Uno stipendio intero. Ma alla fine l'ho fatto.
Sono finalmente stato non in una, ma ben DUE convention in Germania.
Ma andiamo con ordine. Tutto è iniziato lo scorso Novembre. In Germania si tiene ogni anno questo Weekend of Horrors, dove si riuniscono una ventina di attori di film horror, accompagnati da proiezioni, cosplay, stand colmi di merchandise vario da gadget a locandine a dvd e bluray.


il Banner dell'edizione 2014
L'edizione del 2014 non era mica da ridere, c'erano Kane Hodder, le ragazze del primo Evil Dead, John Jarrat e Tom Woodruff, e la mia Pamela desiderava tantissimo andarci. Solo che io avevo iniziato da poco a lavorare tramite un contratto a progetto, e nonostante fossero passati un paio di mesi, i soldi tardavano ad arrivare, pertanto, a malincuore, ho dovuto rinunciare.
Come è andata, poi lo sapete. Tra scioperi vari, Pamela con la febbre, ci siamo comunque risollevati grazie ad un amico conosciuto su Facebook, il nostro Emanuele, che ci ha portato diverse sorprese dall'evento.


Bhè, indovinate un pò: per l'edizione 2015 ci sono stati dei problemi tra gli organizzatori, tanto da separarsi e lanciare ben due convention in due posti diversi (a 15 km di distanza) nelle stesse identiche date. Questo significava un totale di ben 50 guest star
Quando ricapita una cosa del genere? Non andarci sarebbe stata una stronzata. E allora bisognava mettersi l'animo in pace: quasi un anno di preparazione, economica e mentale. Mettere da parte i soldi rinunciando ad altre cose -che chiedere i soldi ai genitori non ci penso nemmeno-, fare i biglietti dell'aereo -che non hai mai preso in vita tua-, prenotare l'albergo, e sopratutto fare i biglietti online per i due eventi.
Resta poi da prepararsi il percorso mentalmente...fino al grande giorno.
Primo passo- il treno fino a Bologna, seguito dal bus navetta da 5€ diretto all'aereoporto. Si pranza con una bella salciccia con le patate arrosto e siamo pronti per il volo...non prima di 4 ore d'attesa al gate.
Il volo è abbastanza tranquillo, ma una volta scesi all'aereoporto di Weeze comincia l'incubo.
L'aereoporto è VUOTO nel giro di 3 minuti. 



Unica banchina di autobus, sono le 18:00 ed è buio pesto. Chiedo all'autista in inglese se va alla stazione treni di Dusseldorf. Ma questo parla SOLO IN TEDESCO. E io vado nel panico. Meno male che nel pullman ci sono 4 persone di colore che parlano italiano, e ci rassicurano che va a Dusseldorf. Per la cronaca, 15€ a testa il biglietto del pullman. Con la stessa cifra ero andato a Bologna. Comunque, arriviamo alla stazione di Dusseldorf dopo aver percorso 500 metri a piedi e scopriamo che c'è un treno per Oberhausen (la nostra meta) tra cinque minuti. Ed ecco che in 300 secondi devi fare due biglietti per il treno alle casse automatiche (facile), trovare il binario (meno facile) e CAPIRE A CHE FERMATA SCENDERE (difficilino).
Perchè non c'è una stazione sola di Oberhausen, ma almeno 3. Perchè in Germania è tutto triplo. Ci sono anche 3 aereoporti a Dusseldorf, per fare un esempio, mica uno, e noi siamo atterrati in quello più lontano. Chiedo a 3 persone diverse e ottengo 3 risposte diverse. Alla fine però, scendiamo alla fermata giusta. Comincia a piovigginare, bisogna trovare l'albergo che grazie a Dio, dovrebbe essere 5 minuti a piedi. Lo troviamo (altre indicazioni dai passanti) e alle 20 di sera CI RILASSIAMO.



Siamo salvi, domani c'è la convention. E' a 20 minuti a piedi dall'albergo. C'è anche Emanuele, con il quale chattiamo dall'albergo grazie al free wi-fi. Andiamo a mangiare qualcosina nella zona ristorante dell'albergo. Con 20€ prendevi tutto quello che volevi. Fanculo, ci siamo riempiti i piatti, anche se non era nulla di speciale, la carne di vitello non era un granchè, le patate arrosto non erano pelate. Ma al diavolo era stata una giornata pesante. Adesso potevamo dormire. O meglio, Pamela dorme. Luca gioca a Paranormal Activity.
Il risveglio, poi è tutto da raccontare. Io a controllare i biglietti, Pamela in bagno. Suona l'allarme nella stanza. "Luca!!! che hai toccato!!!"- mi urla Pamela. "Niente!!!" Esclamo io. Apro la porta e la gente si precipita per le scale. Io grazie a Dio ero vestito e prontissimo, mentre a Pamela mancavano le scarpe. Era l'allarme antincendio. Usciamo davanti all'albergo e vediamo gente in pigiama, col giubbetto, donne con l'asciugamano avvolto nei capelli bagnati e...persone con il latex liquido ancora sciolto applicato in faccia, che probabilmente si preparavano per la convention. Facciamo l'appello, qualche risata, filmiamo un pò e chiediamo se possiamo andare. 
Dopodichè ci rechiamo all'albergo di Emanuele, finalmente ci conosciamo, lo ringraziamo di persona, offro la colazione a tutti in un ENORME centro commerciale da quelle parti, e chiacchieriamo di tutto. Però basta, c'è il Weekend Of Hell che stà per aprire le porte...e allora entriamo.



L'atmosfera è quella che ci si aspetta. Una lunga fila all'inizio, sopratutto per ritirare i biglietti per fare le foto (un biglietto per ogni foto. E per chi non lo sapesse, le foto si pagano.) seguita da un enorme zona dove ci sono tutti tavoli completi di foto a cartelloni, per i rispettivi attori. E le prime ore ci siamo persi così, chiacchierando con gli attori, dicendo che veniamo dall'Italia (un pò per rompere il ghiaccio) ed è stato divertente, tanto tanto divertente. Michael Madsen sembra un tipo ok, come Ken Foree, ma Tony Todd è davvero gentilissimo. Vedere Candyman che batte le mani mentre sorride, si inchina e ci abbraccia cambierà per sempre il nostro modo di vederlo. C'era Stephen Geoffreys, il Fiele di AmmazzaVampiri, Brad Dourif e sua figlia Fiona, con il quale abbiamo legato particolarmente. 



E tra una coda e l'altra per le foto, che avvenivano in una zona a parte, ci aggiravamo per le poche bancarelle nei paraggi, che offrivano statue, maschere,costumi e poco altro... "mi dispiace che non ci siano magliette e dvd..." avevo detto. Ma ecco che verso l'ora di pranzo andiamo a ritirare le prime foto, e scopriamo che c'è tutta una zona dell'edificio... dedicata solo al merchandise. Mi sono rifiutato di guardare attentamente le bancarelle, limitandomi a filmare e piangere internamente. Perchè, nonostante avevamo dietro abbastanza soldi per prendere tutto quello che volevamo, c'era sempre il problema dell'aereo, del fatto che non puoi portare troppi bagagli, la valigia deve essere grande un tot... E chiudiamo così la prima giornata, salutando Emanuele, e andando nuovamente a mangiare all'albergo. Stavolta era tutto diverso, con il menu e tutto il resto. Peggio. Pamela con 15€ si gioca una coscia di pollo piccina picciò e due patatine-due. io con 18€ faccio ancora peggio, prendendo un filetto di tonno. Mi chiederò solo nella notte dove hanno pescato il tonno in Germania, più precisamente mentre passo la nottata sul cesso a bestemmiare.


Sappi che ti ODIO.
Il sabato, inizia una nuova avventura. Ci incontriamo con Emanuele in stazione, e ci dirigiamo a Bottrop, da lì, grazie all'applicazione sul telefonino troviamo Saalbau, la zona dove si teneva il Weekend Of Horrors, il "rivale" del Weekend Of Hell, insomma dove eravamo stati il giorno prima.



Una convention molto diversa, meno caotica, sicuramente più ordinata grazie al fatto che le star presenti erano meno "famose" rispetto all'altra convention, quindi meno persone, di conseguenza più calma. Le file quasi assenti, i photoshot si tenevano con precisione e tranquillità, e con le poche star con cui abbiamo parlato siamo stati benissimo. Nella foto con Michael Berryman e Pamela, quando la fotografa chiamava il prossimo ragazzo, Michael ha detto "nu.." e continuava ad abbracciare Pam. Con Barbara Nedeljakova (Hostel) e Katharine Isabelle (Licantropia) io ero praticamente di legno.
Nella pausa pranzo, ho ceduto iniziando a comprare qualcosina, come il blu ray di Guyver, Moontrap e la serie tv di Robocop, e proprio mentre mangiavamo, abbiamo deciso con Emanuele di fare un video dove spariamo le nostre prime impressioni sulla serie di Ash vs the Evil Dead:



Dopodichè ci siamo diretti nella zona ospiti, dove abbiamo chiacchierato venti minuti con Leslie Easterbrooke (La casa del Diavolo) cominciando a parlare di Rob Zombie, passando per le convention e arrivando a parlare di Politica ITALIANA. Come abbiamo fatto non lo so. Poi abbiamo parlato con Ruggero Deodato, che avevamo incontrato la settimana prima a Rimini, e anche con lui abbiamo parlato un quarto d'ora buono,coinvolgendo anche Morjana Alaoui (Martyrs). Deodato è sempre un grande, abbiamo parlato di Lenzi, dell'edizione in legno di Cannibal holocaust che si era preso, ma vederlo imitare Massimo Boldi quando tira fuori la lingua mi mancava.
Per il resto, come una chiacchierata con Michael Berryman e Pam che mi pianta per Miko Hughes, potete vedere il piccolo video che ho realizzato qui sotto:



Mi soffermo un attimo per parlare dei bluray. Nel pomeriggio già che c'ero, visto che non sarei più tornato a Bottrop, abbiamo visitato tutta la zona del merchandise, comprando il necessario. Con 20€ ho preso 3 bluray: Batman Year One, il film del 2012 di Dredd e Il Seme della follia, che cercavo da un paio d'anni, ma in italia sembra fuori catalogo a meno che non lo ordini da amazon a 30€. Per dire, come lì invece si trovi per terra. Ah, con la lingua italiana -per inciso.
Comunque, parlando dei blu ray. Ho chiesto ad uno stand molto fornito, se avesse Cannibal Ferox. E questo mi dice "Guarda ho un ottimo bluray bootleg", cioè fatto in casa, nella mia lingua - tarocco. E a guardarmi bene un buon 30% della roba su banco era bootleg. Sarà giusto venderla così? Per fare un esempio, c'era il remake di Evil Dead del 2013, con le scene aggiunte andate in onda SOLO IN TV in Inghilterra o da qualche parte, che qualcuno ha pazientemente registrato e montato insieme al bluray originale della sony. E' giusto rivenderlo così? Secondo me, no. E da lì ancora più attenzione a quello che compravo, perchè assolutamente non credo di volere in casa mia edizioni del genere.
Comunque, anche lì si faceva tardi, era ora di andare, salutare tutti, dire bye bye a Tyler Mane a Thomas Ian Nicholas, e dirigerci pian piano a prendere il treno per Oberhausen. Da lì poi abbiamo deciso di cenare tutti e tre insieme, mandando al diavolo la cucina dell'albergo. Ci siamo diretti quindi alla zona del centro commericale, "CentroO", ma dalla parte dei ristoranti, dove scopriamo come mai i tedeschi sono tutti enormi come giocatori di rugby. I piatti sono grossi, molto grossi. Abbiamo ordinato un "italian meat qualcosa", ci portano su un piattone tre pezzi di carne con pomodoro e mozzarella sciolta sopra, con da una parte una tonnellata di patatine e dall'altra un sacco di insalata. 



Non parliamo della birra. Sono andato 5 giorni a birra, diciamo solo questo. Torniamo all'albergo e ci prendiamo in pieno un acquazzone incredibile. Solo io avevo un ombrellino piccino picciò,da dividere in due. Risultato, Pamela senza voce (io invece modestamente...).
E giungiamo così all'ultimo giorno di convention. Optiamo per l'Hell perchè era la più vicina, la più grande, e sopratutto quella dove ci mancava qualche foto con le star. Ed è stata una pacchia. Abbiamo parlato con Brad Dourif, che ci è arrivato alle spalle come un killer mentre facevamo la fila davanti al suo tavolino vuoto, che era impegnato nei photoshots insieme alla figlia. Stupenda la reazione di quest'ultima quando si è sbagliata andando ai tavoli, e gli si avvicina un ragazzo dello staff: "Fiona you have the photoshots right now" -"Oh SHIT!". Comunque, visto che le file per gli autografi si riempivano in un attimo (per Tobin Bell non c'era speranza), abbiamo deciso di essere lì prima, e Brad ci è arrivato posandoci a tradimento le mani sulle spalle -dicendoci di scusarlo moltissimo per l'attesa, e se pazientavamo altri due minuti, il tempo per una sigaretta. Intanto, Fiona con un bel "allora, sono qui i fans di Chucky?" ci ringrazia per l'attesa (ci ha visto prima dei photoshots) e ci regala un poster plastificato di chucky, autografato da Brad.



Poi ho cercato di scambiare due parole con tutti, Robert Maillet al quale ho fatto i complimenti per The Strain e 300, Asami, dove abbiamo concordato quanto sia pazzo Nishimura, Corey Feldman, che è stato molto criticato visto che ha fatto tutte le foto con il cappuccio e gli occhiali da sole, ma alla fine si è "smascherato" e ci ha abbracciato e stretto la mano, Imogen Boorman, alla quale ho chiesto della scena tagliata su Hellraiser 2, e Tony Todd, dove finalmente ho scoperto che è vera sula serio la storia delle api nella bocca di Candyman...mentre pamela filmava. 
Per la cronaca, non si potrebbe filmare, come non puoi farti le foto, ma al diavolo, siamo turisti e siamo italiani, con tutto quello che abbiamo speso, non possono negarci qualche ricordino in più. Con tutti i video fatti, abbiamo raggiunto quasi le 3 ore di girato, che alla fine ho tagliato e montato per ottenere due piccoli video report. Quello dell'horror l'avete visto sopra, quello dell'Hell invece, eccolo quà...ed è più succoso, ve lo dico io.



C'erano anche delle proiezioni,tipo Turbo Kid, dove vendevano anche il dvd+bluray+poster+cartoline+bibita a 50 metri a fianco (e non ho saputo resistere), però tra le varie scelte, ci siamo buttati su Return To Nuke'em High Part 2. Il film non era finito, era un test screening, pertanto con l'audio da sistemare, insieme a qualche effetto incompiuto, ma l'idea è sempre quella: un film della Troma. Devo dire però che mi è sembrato inferiore rispetto alla prima parte.



La chiusura della serata è stata bellissima, abbiamo sbancato tutto, abbiamo preso un sacco di roba, poster gratis, film fantastici, meravigliosi ricordi, e non potevamo altro che concludere con una bella abbuffata tutti e tre insieme. Ma in un ristorante diverso. Pam ed Emanuele sono andati benissimo. Avevano addocchiato un tipo di carne, e la cameriera dice qualcosa come "prepare yourself", io pensavo dicesse "preparatevi!" con tono del tipo "sarà na roba buonissima", invece intendeva proprio "dovete prepararvela da soli"! Cosi cambiano ordinazione, e ci beccano, con una carne che non era succosa, ma qualcosa di più. Io invece, grazie al mio senso di autodistruzione, ho preso la pizza. Che per carità non era cattiva. Ma era pesantissima: Strati e strati di mozzarella, normale e di bufala, pomodoro sia in salsa che tagliato a pezzi e tanto, TROPPO origano. 



Ci salutiamo con Emanuele. Baci, abbracci e ringraziamenti. Senza di lui avremmo chiacchierato molto meno, ci saremmo persi, e non avremmo goduto di tutti gli splendidi momenti che abbiamo passato. GRAZIE ancora, Emanuele!



Il lunedi, dovevamo passarlo da soli, che lui partiva, pertanto abbiamo deciso di comprare cibo e bevande ad un alimentari, pieno di ragazzini con gli zaini (ma non vanno a scuola?), per poi stare tutto il giorno a setacciare il centro commerciale (e un giorno non bastava). I vari negozi come Saturn (completissimo), e locali come Starbucks. La sera a piangere su come chiudere le valigie con tutti quei bluray.


Poster e magliette escluse. E c'è la parte di Pam...
La partenza il martedi mattina è stata più o meno tranquilla. Abbiamo incontrato Naomi Grossman, la Pepper di American Horror Story per la stazione di Oberhausen, poco prima di fare colazione a McDonald. "La colazione dei campioni!" ci ha detto. Il viaggio di ritorno è stato simile all'andata. Abbiamo pranzato all'aereoporto di Weeze. Vi dico solo una cosa: due caffè 7euro e 20centesimi.
Il controllo sicurezza dei bagagli era molto meno severo di quello che pensavo, di conseguenza potevamo venir via con molte più cose. Pensate solo che c'era gente che è riuscita a portarsi bottiglie di spumante sull'aereo. E meno male che i tedeschi sono più severi su stè cose.

CONCLUSIONE:
In conclusione, è stata un esperienza bellissima, per tanti, tantissimi motivi. La compagnia è stata ottima, il cibo pure, il tempo visto la piega che aveva preso, è stato clemente, i due eventi ottimi, il divertimento tanto, i ricordi bellissimi. Non dico che è stato economico, nè che non abbia richiesto sforzi, ma per una volta nella vita, ho voluto fare qualcosa per me, che mi piace davvero, senza dover chiedere niente a nessuno. E mi è piaciuto. Spero di rifarlo.

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